Tra le cause più comuni di occhio secco ci sono l’invecchiamento e le variazioni ormonali, per esempio durante la gravidanza o durante e dopo la menopausa. Sono comunque molti i fattori e le situazioni che possono favorire la cosiddetta sindrome dell’occhio secco (dry eye). Tra questi: situazioni di stress prolungato, stili di vita e alimentari non corretti, aumento della temperatura nell’ambiente in cui si vive, inquinamento, lunghe esposizioni alla luce solare nelle ore più calde, uso prolungato di lenti a contatto, assunzione di farmaci, malattie autoimmuni, esiti di interventi di chirurgia plastica od oculare, uso eccessivo e abituale di computer, smartphone, tablet.
L’occhio, per la sua delicata posizione di “finestra sul mondo esterno” risente più di altri organi delle variazioni dell’ambiente esterno che mettono a dura prova il suo sistema di difesa, per buona parte rappresentato da quello strato di lacrime (film lacrimale) che giorno e notte – costantemente – separano la superficie dell’occhio dall’esterno.
Analizziamo le principali cause e fattori di rischio di disidratazione degli occhi (sindrome dell’occhio secco), nel dettaglio:
- Variazioni ormonali e menopausa
- Invecchiamento
- Siccità e ondate di calore
- Smog e inquinamento ambientale
- Freddo e vento
- Lunghe esposizioni ai raggi solari
- Malattie autoimmuni
- Uso troppo prolungato di lenti a contatto
- Uso eccessivo di PC, smartphone, tablet, tv e dispositivi digitali
- Farmaci
- Interventi di chirurgia oculare
- Altre cause di disidratazione degli occhi
- Variazioni ormonali e menopausa
Alcuni ormoni aiutano a stimolare la produzione di lacrime. Per questo le variazioni di livelli ormonali possono ridurre la naturale produzione di lacrime. La sindrome dell’occhio secco predilige il sesso femminile in particolare dopo la menopausa.
I sintomi derivanti dall’occhio secco tendono a divenire più frequenti con il passare degli anni. L’intolleranza alle lenti a contatto è uno dei primi sintomi di ridotta secrezione lacrimale nelle donne in menopausa. Nei primi 7-8 anni dopo la menopausa, il disturbo è controllabile ma dopo tale periodo, l’involuzione delle ghiandole lacrimali diventa irreversibile. Per questo, è importante fare una diagnosi tempestiva e, soprattutto, iniziare per tempo le adeguate terapie sostitutive lacrimali a base di acido ialuronico, o altre lacrime artificiali, o mediante l’assunzione per via orale di integratori.
- Invecchiamento
Man mano che l’età avanza, tutto l’organismo subisce delle trasformazioni e anche la composizione delle lacrime varia. Spesso, infatti, gli occhi della persona matura e anziana producono lacrime con un minor contenuto di lipidi che sono necessari per evitare che la loro parte acquosa evapori troppo velocemente. Con il passare degli anni la disidratazione persistente degli occhi determina dei quadri di vere e proprie infiammazioni croniche a carico della superficie dell’occhio: un disturbo che sembrava in un primo tempo banale diventa vera e propria patologia della superficie dell’occhio.
- Siccità e ondate di calore
In caso di poca umidità ambientale e alte temperature, le lacrime evaporano più rapidamente di quanto siano prodotte. Non solo un clima caldo e secco ma anche il vento o l’aria condizionata possono contribuire a disidratare l’occhio.
- Smog e inquinamento ambientale
Contaminanti gassosi importanti sono: monossido di carbonio emesso principalmente dagli scarichi di veicoli con motori a idrocarburi le cui concentrazioni maggiori si trovano nei pressi delle strade; il benzopirene e il benzene, sospetti cancerogeni; l’ozono, l’anidride solforosa e l’ossido di azoto che causa infiammazione acuta dell’occhio oltre che delle mucose respiratorie.
Secondo uno studio pubblicato sul British Journal, a causa dell’inquinamento il 42% dei bambini abitanti in città con alto livello di polveri sottili soffre di rossore e prurito oculare, ammiccamento, dolori agli occhi, anomalie della lacrimazione e secrezione oculari. Diversi studi effettuati negli USA mostrano come il tasso di inquinamento nelle grandi città sia spesso causa di disidratazione degli occhi (sindrome dell’occhio secco). Screening eseguiti dalla NASA, del National Veterans Administration e del National Climatic Data Center, nelle città di New York e Chicago hanno riportato una proporzione 4 volte maggiore di pazienti affetti da occhio secco rispetto a zone con minor tasso di inquinamento dell’aria.
- Freddo e vento
Freddo e vento, secondo molti studi scientifici, sono fattori di rischio per l’ occhio secco: il freddo ha pesanti ripercussioni sulla sostanza oleosa che compone lo strato esterno del film lacrimale, rendendola troppo spessa e rigida e dunque incapace di diffondersi sulla superficie dell’occhio.
- Lunghe esposizioni ai raggi solari
L’esposizione al sole frequente e nelle ore più calde favorisce la disidratazione degli occhi (occhio secco); un aumento dell’evaporazione del film lacrimale ne vanifica la sua funzione che è quella di proteggere gli epiteli della superficie oculare e le strutture interne dell’occhio mediante un’ azione filtrante sulle radiazioni ultraviolette e sulle radiazioni infrarosse.
E’ consigliabile indossare gli occhiali da sole per ridurre l’esposizione al sole; se si fa un bagno in mare è meglio indossare la maschera o gli occhialini.
- Malattie autoimmuni
Esistono diverse sindromi autoimmuni, inclusi il diabete tipo 1, ipotiroidismo e ipertiroidismo, lupus, artrite reumatoide, sclerosi multipla che hanno effetti negativi sulle cellule e sulle ghiandole deputate alla produzione del film lacrimale e possono essere causa di occhio secco. Anche la Sindrome di Sjogren può causare un grave infiammazione delle ghiandole lacrimali riducendo in maniera drammatica la produzione dello strato acquoso del film lacrimale.
- Uso troppo prolungato di lenti a contatto
Le lenti a contatto si posizionano sulla cornea e galleggiano sul film lacrimale assorbendone una grande quantità: tendono ad aderire alla cornea, a limitarne l’ossigenazione ed a provocare danni oculari che possono essere anche di una certa gravità. L’uso ma soprattutto l’abuso di lenti a contatto, siano esse rigide o morbide, in materiale gas-permeabile o non, contribuisce al determinarsi dell’occhio secco. Questo si verifica soprattutto quando non si utilizzano lenti a contatto “usa e getta” e quindi per la corretta e necessaria igiene si usano soluzioni per lenti ricche di disinfettanti e conservanti.
- Uso eccessivo di PC, smartphone, tablet, tv e dispositivi digitali
La sindrome dell’occhio secco (disidratazione degli occhi) è provocata spesso dall’utilizzo in maniera continuativa di dispositivi digitali di ogni genere: in questo caso la scarsa umidificazione dell’ambiente lavorativo, resa ancor più precaria dalle microventole di raffreddamento dei computer stessi e delle altre apparecchiature ad essi connesse, il prolungato senso di impegno e di attenzione, lo stato di stress posturale connesso, provocano alla lunga un netto rallentamento dell’ammiccamento palpebrale.
Normalmente, le palpebre si aprono/chiudono 12/20 volte al minuto. Quando si è impegnati in un un’attività che richieda concentrazione come ad esempio leggere, studiare, scrivere, guidare, utilizzare il computer, il tablet, il cellulare, guardare la serie preferita alla TV o sullo smartphone, si tende a sbattere le palpebre con una minore frequenza, fino ad arrivare alla frequenza di un battito al minuto: le lacrime così evaporano rapidamente, non vengono sostituite e nel tempo ciò provoca la sindrome dell’ occhio secco.
- Farmaci
Molti farmaci come effetto collaterale causano occhio secco, ad esempio: antidepressivi, antistaminici (soprattutto quelli da banco che possono comprarsi senza ricetta), decongestionanti nasali, sedativi ansiolitici, contraccettivi orali, beta-bloccanti, diuretici.
- Interventi di chirurgia oculare
Alcuni pazienti sottoposti ad interventi di chirurgia oculare lamentano sintomi di disidratazione degli occhi soprattutto nelle prime settimane dopo l’intervento. Tali sintomi, tuttavia, tendono a sparire o a ridursi sensibilmente entro alcuni mesi. Gli esiti di una perfetta blefaroplastica (chirurgia delle palpebre) aiutano a prevenire l’occhio secco; a volte, invece, l’abuso di chirurgia e di tossina botulinica a fini estetici alterano in maniera drammatica il film lacrimale.
- Altre cause di disidratazione degli occhi
In altri casi, l’occhio secco può essere secondario od associato a condizioni oculari o cutanee di altro tipo, ad esempio rosacea, distrofie o degenerazioni corneali di tipo congenito od acquisito, congiuntiviti batteriche, allergiche o virali, herpes zoster, dieta povera di oligoelementi e vitamine, blefariti.
Anche il trucco sugli occhi, soprattutto se molto pesante e abbondante e con prodotti non di prima qualità, può favorire l’occlusione delle ghiandole lacrimali, alterando la produzione di film lacrimale.
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