L’acido alfa lipoico (spesso abbreviato in ALA)è un noto e potente antiossidante, presente in vari alimenti di origine animale e vegetale, largamente utilizzato nel trattamento delle neuropatie periferiche come la neuropatia diabetica (tra le più frequenti), ma anche nel trattamento delle neuropatie di altra eziologia (per es. neuropatia da compressione, neuropatia alcolica, infiammatoria e dismetabolica). Nella persona con diabete, questo antiossidante rappresenta una molecola preziosa, in quanto favorisce la protezione del sistema nervoso, ed aiuta a contrastare la neuropatia diabetica, complicanza tra le più subdole, in particolare quando l’uso di ALA viene iniziato precocemente e protratto per lunghi periodi.
Struttura chimica dell’acido alfa-lipoico
Che cos’è l’acido alfa-lipoico?
L’acido alfa-lipoico , è un acido grasso contenente zolfo, con una potente azione antiossidante che aiuta a combattere lo stress ossidativo provocato dai radicali liberi (responsabili dell’invecchiamento e dei danni cellulari), sia all’esterno che all’interno della cellula nervosa (neuroni). Viene naturalmente prodotto dal fegato e da altri tessuti del nostro organismo. Una volta introdotto con la dieta, l’acido alfa-lipoico si accumula in alcuni tessuti (fegato, cuore, muscolo, cervello e nervi e altri).
Quali sono le fonti più ricche di acido alfa-lipoico?
In natura, le fonti più ricche di acido alfa-lipoico sono i tessuti animali ad alta attività metabolica (carne rossa, cuore, fegato, rene) che non si consumano spesso. Tra le fonti vegetali ci sono, in via decrescente: spinaci, broccoli, pomodori, piselli, cavolini di Bruxelles, riso.
L’acido alfa-lipoico può essere ricavato anche dall’assunzione giornaliera di un integratore alimentare che assicura un dosaggio fisso giornaliero dell’acido grasso. Per un consiglio adeguato alle proprie necessità è utile chiedere al proprio medico curante o – in caso di diabete – allo specialista diabetologo.
Dove agisce l’acido alfa-lipoico (ALA)?
L’ALA combatte i radicali liberi in ogni parte del neurone (ma anche delle altre cellule), ed è l’unico antiossidante con queste proprietà. Tra le peculiarità uniche dell’acido alfa-lipoico, c’è, infatti, quella di poter agire sia all’interno della cellula, in un ambiente acquoso (idrofilo), come il citoplasma delle cellule (dove agiscono anche altri antiossidanti come la vitamina C), sia in un ambiente oleoso ovvero ricco di lipidi (lipofilo), com’è il rivestimento dei neuroni (mielina), la cui integrità è fondamentale per la trasmissione degli impulsi nervosi. In sostanza, l’acido alfa-lipoico può raggiungere tutti i compartimenti di una cellula nervosa proteggendola dentro e fuori dall’attacco incessante dei radicali liberi.
Come agisce l’ALA?
Sia l’acido alfa-lipoico che la sua forma ridotta DHLA (cioè che ha già esercitato la sua azione antiossidante e perciò ha acquistato un elettrone) funzionano come una coppia di potenti antiossidanti, esercitando una cosiddetta azione “scavenger” (spazzino) tra le più potenti sui radicali liberi dell’ossigeno (ROS o reactive oxygen species, specie reattive dell’ossigeno). Ma c’è di più. Esso, infatti, interviene e promuove importanti cicli metabolici come la produzione di energia, in quanto i radicali liberi attaccano, danneggiandone, anche le membrane dei mitocondri (piccoli organuli presenti all’interno delle cellule) che fanno da sede alle risorse energetiche e di autoriparazione del nervo.
L’acido alfa-lipoico, inoltre, può riciclare e rigenerare i naturali antiossidanti del nostro organismo: quelli idrosolubili (come la vitamina C e il glutatione), quelli liposolubili (come la vitamina E e il coenzima Q), amplificandone gli effetti. Così facendo, l’ALA protegge nervi e vasi sanguigni (che portano i fattori nutritivi alla cellula nervosa) dai pericolosi attacchi dei radicali liberi (ROS), favorendo il benessere delle fibre nervose (assoni) e svolgendo una generale azione anti-aging. L’ALA, in definitiva, protegge l’integrità delle fibre nervose, e le mantiene più giovani a lungo, e quindi, più in grado di trasmettere in modo efficiente gli impulsi nervosi, indispensabili per la conduzione neuro-muscolare.
Alcuni studi hanno documentato che, quando somministrato precocemente per via orale o endovenosa a dosi si 600-1200 mg/die, l’ALA favorisce la riduzione dei sintomi della neuropatia diabetica (formicolio e intorpidimento alle gambe, dolori brucianti, senso di stordimento) nell’arco di 3-5 settimane di integrazione.
Ci sono altri effetti dell’ALA utili alle persone con diabete?
L’acido alfa-lipoico ha anche altri effetti benefici che lo rendono interessante per le persone con diabete di tipo 2 quando somministrato ad alti dosaggi. Alcuni studi hanno documentato che in caso di somministrazione si evince un aumento della sensibilità all’insulina, (anche nelle donne con sindrome dell’ovaio policistico), favorendo l’assorbimento del glucosio, ed un miglior controllo della glicemia. Favorisce inoltre anche una riduzione dei trigliceridi nel sangue.
L’acido alfa-lipoico è ben tollerato e sicuro?
I numerosi studi condotti hanno documentato che, anche ad alti dosaggi, l’acido alfa-lipoico è sicuro e ben tollerato. In ogni caso, per scegliere un’eventuale integrazione è sempre bene chiedere al proprio medico curante o diabetologo.
È vero che gli antiossidanti lavorano meglio in squadra?
In effetti è così; tra gli antiossidanti naturali, l’unione fa la forza per proteggere il nervo e questo vale anche per l’ALA. A livello della cellula nervosa (neurone), alcuni studi hanno documentato che l’acido alfa-lipoico agisce in sinergia con altri antiossidanti e sostanze cosiddette neutrofiche grazie alla spiccata azione neuroprotettiva che svolgono, in grado di accelerare la riparazione e la rigenerazione del nervo migliorandone la velocità di conduzione nervosa.
Tra gli altri antiossidanti, con cui agisce l’ALA, vanno citati soprattutto:
- la superossidodismutasi o SOD, un potentissimo antiradicalico, tra i più studiati, che agisce all’origine dello stress ossidativo, e che ha dimostrato un’azione antinfiammatoria e neuroprotettiva sinergica con l’ALA;
- la vitamina E e il selenio che contribuiscono alla naturale protezione delle cellule nervose dallo stress ossidativo provocato dai radicali liberi.
- tra neurotrofici più noti e benefici c’è l’acido gamma-linolenico (GLA), un acido grasso polinsaturo essenziale (Essential Fatty Acids o EFA), che il nostro organismo non è in grado di sintetizzare da solo, ma che deve essere assunto attraverso una dieta giornaliera appropriata. Il GLA è un componente della membrana delle cellule nervose che svolge un’attività riparativa, ed è indispensabile per mantenere un’ottimale fluidità di membrana, elemento particolarmente rilevante per la funzionalità delle membrane nervose e della guaina mielinica (la mielina è il rivestimento di ogni cellula nervosa che consente una conduzione più veloce degli impulsi nervosi).
Quali altre attività svolge l’acido alfa-lipoico?
L’acido alfa-lipoico protegge anche dall’ossidazione del colesterolo-LDL (il colesterolo “cattivo”) agendo, quindi, come un fattore di prevenzione del rischio di malattie cardiovascolari. Alcuni studi hanno, inoltre, documentato la capacità dell’ALA di chelare metalli ovvero di catturare e requisire soprattutto rame e ferro, metalli che porterebbero in alcune cellule, alla formazione di sostanze fortemente ossidanti.
Altri studi hanno evidenziato la capacità dell’acido alfa-lipoico di migliorare la “tolleranza al glucosio”, quindi di favorire un miglior funzionamento del metabolismo degli zuccheri nelle persone diabetiche e/o obese (nelle quali svolge quindi un’azione protettiva sulla neuropatia diabetica grazie alla sua potente azione antiossidante). Questa sua attività, lo rende utile anche nel miglioramento della performance sportiva in quanto ottimizza l’utilizzo dell’energia. In oltre, ulteriori studi hanno evidenziato un’azione ipotensiva ed antinfiammatoria. Questi studi sono ancora in corso.
L’acido alfa-lipoico viene considerato anche un memory-enhancer, ovvero una sostanza in grado di migliorare la memoria in età avanzata e contrastare l’invecchiamento del cervello, grazie alla sua potente azione antiossidante.
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